Lo screening mammografico personalizzato
La prevenzione in medicina non sempre riesce ad anticipare la comparsa delle malattie ma spesso deve limitarsi ad individuare le patologie che, se non trattate, evolverebbero in forme molto più gravi o addirittura mortali. È quanto avviene per esempio nella prevenzione del carcinoma del colon e della mammella. In questo caso più di prevenzione sarebbe maggiormente corretto parlare di diagnosi precoce.Tuttavia l’evolversi delle conoscenze mediche consente oggi il tentativo di rendere sempre più selettiva la diagnosi precoce, individuando ad esempio i soggetti che devono intensificare i controlli o affiancare ai test diagnostici di routine esami diversi e più selettivi.Il comunicato stampa che segue, diramato dall’Ufficio Stampa della Citta della Salute e della Scienza di Torino è un esempio importante di questo nuovo modo d’agire.
Nasce lo screening mammografico personalizzato. La Città della Salute Torino partecipa, attraverso la Struttura di Epidemiologia e Screening (CPO Piemonte) e la Struttura di Senologia di Screening, al trial clinico randomizzato multicentrico MyPeBS (“My Personal Breast cancer Screening”).MyPeBS è un progetto internazionale che ha ricevuto un finanziamento dalla Commissione Europea a cui partecipano programmi di screening del Belgio, Francia, Israele, Italia, Regno Unito e Spagna. È promosso da Unicancer (Parigi), un vasto network di istituti oncologici francesi.Lo studio ha l’obiettivo di valutare l’efficacia di uno screening mammografico basato sulla stima del rischio individuale che ogni donna ha di sviluppare un tumore mammario. Si proporrà quindi uno screening più intensivo nei casi di rischio alto e meno intensivo per i rischi bassi, aumentando le possibilità di diagnosi precoce nelle donne ad alto rischio e riducendo il numero di accertamenti (e quindi anche di possibili effetti negativi) nelle donne a basso rischio.Questo approccio verrà confrontato con l’approccio standard attualmente proposto (uguale intensità di screening per tutte le donne).In particolare, MyPeBS mira a verificare che lo screening personalizzato sul rischio: non sia meno efficace dello screening standard nella capacità di ridurre l’incidenza di tumori allo stadio II o superiore; sia anche più efficace dello screening standard in termini di riduzione dell’incidenza di tumori allo stadio II o superiore;
sia ugualmente o più costo-efficace dello screening standard e più accettato dalle donne, avendo come risultato un aumento dell’adesione e della copertura delle fasce più svantaggiate.“Le donne non sono tutte uguali” commenta la sperimentatrice principale per Torino dottoressa Livia Giordano, responsabile della Struttura di Epidemiologia e Screening (CPO Piemonte) della Città della Salute di Torino “Il rischio di ogni donna di ammalarsi di tumore al seno varia in base a molti fattori, legati alla salute riproduttiva ed ormonale, alla storia familiare, alla densità mammografica ed alla presenza o meno di alcuni polimorfismi genetici collegati al rischio di carcinoma mammario. Per questo la ricerca si sta muovendo in direzione di uno screening più ‘tagliato su misura’ rispetto al modello ‘taglia unica’ che si basa solo sull’età per invitare le donne allo screening”.
“I progressi compiuti nella conoscenza della biologia del tumore, nei modelli statistici di valutazione del rischio e nelle tecniche di imagin, ci permettono oggi di sperimentare l’estensione a tutte le donne di quell’approccio personalizzato che attualmente viene utilizzato solo nelle pazienti ad alto rischio e che può permettere di stabilire l’intervallo e gli eventuali esami aggiuntivi più appropriati per ciascuna donna” aggiunge il dottor Alfonso Frigerio, responsabile della Senologia di Screening della Città della Salute e del Centro di Riferimento Regionale per lo screening mammografico.
Dopo un’intervista approfondita sulla propria storia di salute e riproduttiva, le donne che accettano di partecipare vengono poi assegnate con criterio casuale ad uno dei due gruppi di studio:
il gruppo sperimentale, a cui viene chiesto di lasciare un campione di saliva per l’analisi del DNA e che riceverà una stima del rischio personale di sviluppare un tumore mammario; questa stima del rischio servirà per modulare l’intervallo più appropriato di screening per ciascuna donna nei successivi 4 anni (durata dello studio);
il gruppo di controllo, che nei 4 anni successivi continuerà a fare lo screening secondo lo standard attuale e sarà seguito dai ricercatori attraverso la piattaforma online dello studio. MyPeBS è il più grande trial attualmente in corso sulla personalizzazione dello screening mammografico e mira a reclutare 85.000 donne nei Paesi partecipanti, di cui 5.000 saranno arruolate a Torino all’interno del programma “PREVENZIONE SERENA” (vedi). Al termine dello studio il consorzio dei ricercatori MyPeBS produrrà delle importanti considerazioni se e come implementare uno screening mammografico personalizzato in Europa.